Quando una persona amica ti regala, per le feste di Natale, un quadro fatto con le sue mani, che per te è più di un quadro, perché ha un significato profondo, che ti fa muovere qualcosa dentro, che ti fa pensare ad una storia di amici, e di cose, e di fatti di vita vissuta…allora il minimo che puoi fare è raccontarla un po’, quella storia, affinché anche altri possano sapere, e capire…perché è cosa utile.
Dietro questa storia c’è il Sistema di Protezione Civile e la Prevenzione dei Rischi, da alluvioni in questo caso, e da frane e dissesti, e da mareggiate, e venti forti. Ed è quindi anche una storia di vite che si possono salvare, e di dolori che si possono evitare, e quindi merita di essere narrata…
Tutto sta in quelle figure e in quei colori, verde, giallo, arancione e rosso, che rappresentano scenari di rischio crescente, e che colorano i territori di quella Regione, l’Emilia-Romagna, dove hai lavorato per più di trent’anni, da quando eri poco più che laureato, fino a qualche mese fa, alla soglia dei sessant’anni. Quel quadro racconta, quindi, anche un pezzo della tua stessa vita, e quindi è prezioso, per te…
Nel quadro c’è disegnato un occhio, che presumibilmente scruta le nubi, che talvolta si fanno scure, o proprio nere; e da quelle nubi può piovere molto, e poi da quella pioggia può crearsi una piena di un fiume o staccarsi una frana da un versante di una montagna. E allora l’acqua può tracimare dagli argini, allagare case e piazze, e uccidere anche, e distruggere anche, beni, e creare dolore; acqua che potrà divenire “dolcenera“, come cantava De Andre’, che da amica e dà vita si fa nemica e procura, anche, morte…
I colori di quel quadro hanno dentro il senso di cosa sia la Prevenzione, dai Rischi. Si, perché le situazioni alluvionali si possono prevenire, nel tempo differito e nel tempo reale. Grazie alle azioni di contrasto di tipo strutturale, come ad esempio può essere il rafforzamento di una arginatura o la costruzione di una cassa di espansione per contenere una piena fluviale. Ma ci sono anche le azioni non strutturali, quelle che si fanno nel tempo reale, prima e durante un evento, e prendono il nome di “Sistema di Allertamento”, e permettono di mettere in sicurezza le persone, facendole scappare per tempo, quando sta per abbattersi un rischio.
Dietro quei colori c’è una storia di meteorologi, di idrologi, di geologi, di ingegneri idraulici, che le sanno prevedere, le alluvioni e le frane, grazie agli strumenti di osservazione e di previsione e con l’esperienza e le conoscenze; e dopo loro c’è una storia di comunicatori che sanno come trasformare quelle previsioni in allerte ben scritte, e poi diffonderle bene, usando le parole giuste, comprensibili. Ai Sindaci, ma poi anche alla gente. Serve una traduzione, perché non è banale dire, alle persone, che potrebbe accadere una alluvione, e che le loro case potrebbero anche essere allagate. Ma è necessario informarle per tempo, perché si possano mettere in salvo, seguendo dei comportamenti corretti. E il modo per mettersi in salvo è scritto, di nuovo, in quei colori, che si portano dietro anche le azioni giuste da compiere, scritte nei Piani di Protezione Civile, che devono conoscere, e conoscere bene…
E tutto questo può accadere anche perché c’è quel portale allerte, dal quale quella persona amica ha estratto le figure con quei colori, che poi ha ritagliato e messo su quella tela. E tu sei contento anche perché quel portale l’hai un po’ costruito anche tu, con altre persone, con altri amici… E mentre guardi quel quadro ecco che ti tornano in mente quegli incontri coi cittadini e i Sindaci, coi quali hai passato mezze giornate intere a parlare,…su come si devono leggere le allerte, e come si deve gestire l’incertezza di una previsione. E dove dicevi anche che, “…attenzione, il clima sta cambiando, il rischio da alluvione può aumentare, in futuro potrà piovere sempre più spesso, e tanto, e in tempi rapidissimi, e potrebbero accadere più alluvioni lampo, e frane e smottamenti… sempre più di frequente…e quindi dovete essere svelti, e correre via andando nelle direzioni giuste, quelle scritte nei piani di emergenza dei vostri Comuni, dove vivete, e che voi dovete conoscere”….Tutto questo dicevi, mentre spiegavi il senso di quei colori…
E adesso, che sei andato a lavorare per il Paese e non più solo per una Regione, adesso che quei colori sono definiti, ogni giorno, da tutte le Regioni d’Italia, e che poi il Servizio dove oggi lavori raccoglie assieme coordinando tutto questo Sistema Federato di Prevenzione e di Allertamento del quale sei felice di essere parte, allora comprendi anche che il tuo percorso professionale, ed anche quello personale, hanno trovato una sintesi.
Perché solo adesso, forse, comprendi a pieno che quei colori dicono anche che per salvare la vita delle persone bisogna far incontrare il mondo della Scienza, dei numeri, delle equazioni, con quello della Comunicazione, delle parole, e magari anche delle emozioni. Devono essere parole ben dette, che non producano ansia ma solo una razionale presa di coscienza del rischio che tu, cittadino, potrai correre; e parole che ti indicano anche come potrai venirne fuori.
In sostanza, la Scienza produce Conoscenza e la Comunicazione la trasforma in Messaggio comprensibile, che può addirittura salvare la vita delle persone. Quale più bella sintesi tra saperi diversi? E allora, se è così, ecco anche che comprendi che lavorare nella Prevenzione nella Protezione Civile è anche una fantastica opportunità etica che ti è stata offerta, oltre che una valorizzazione della Scienza con la quale sei cresciuto. E’, alla fine, anche far rivivere un nuovo Umanesimo, e contribuire, in tal senso, anche a dare un senso alla tua stessa esistenza.