Diario da Belluno: “Così, a sentimento” – il racconto di Daniele

La mattina, quando mi avviavo verso la destinazione che ci hanno assegnato, alzando lo sguardo, potevo vedere come le splendide montagne bellunesi, con qualche spruzzata di neve, alternata ai giochi di colori dei pochi alberi rimasti in piedi, illuminati dal sole, facevano da sfondo ad uno scenario disastroso, completamente diverso da quello che era prima, ma entrambi naturali.

Arrivato nel Bellunese pensavo di trovare sgomento, rassegnazione e rabbia. Invece ho trovato delle persone sempre con il sorriso, sempre pronte a mettersi a disposizione nostra, per ogni nostra necessità, nonostante la situazione critica.

I pasti preparati dalla popolazione locale avevano i sapori e gli odori di quelle montagne, pasti che trasmettevano tutta quella generosità e gratitudine, anche in un momento di disperazione come quello attuale.

Porterò con me ogni singola di queste sensazioni. Sono partito da Firenze, con la colonna mobile Regione Toscana, per me la prima volta sul contingente Zero ovvero il primo contingente ad insediarsi. Sarei stato all’altezza di questo gruppo di ricognizione? Sarei stato all’altezza di quelle montagne? E di quelle persone?

Raccontare l’esperienza di un’emergenza non è mai semplice, perché sin dal momento della richiesta di disponibilità sul codice verde, fino ad arrivare ad operare sul campo, nella testa passano tanti di quei pensieri…

L’odore della legna tagliata dai motoseghesti, dell’aria umida che si respirava, il rumore delle motopompe, dei moduli lavaggio, dei capisquadra che impartivano i compiti, ci hanno dato la forza di andare avanti per cercare di fare qualcosa di buono.

Daniele Santabarbara, colonna mobile Anpas Toscana, Humanitas Scandicci

Anch’io sono la protezione civile, il campo in Valle d’Aosta

Quaranta piccoli volontari del futuro in Val d’Ayas per i campi scuola Anpas “Anch’io sono la protezione civile” è il messaggio che riecheggia a Challand-Saint-Victor, piccolo paesino che dà il benvenuto nella suggestiva Val d’Ayas, in Valle d’Aosta.

Quest’anno per la prima volta Challand-Saint-Victor è stata la location dei campi scuola di protezione civile Anpas, che sono iniziati lunedì 15 luglio e si concluderanno sabato 21 luglio.

Quaranta i bambini dai 10 ai 13 anni, che per una settimana saranno i protagonisti del campo scuola. Innumerevoli le attività che hanno cadenzato la giornata dei piccoli volontari: dal montaggio del campo a come funziona un sistema di protezione civile, dal ruolo delle forze dell’ordine ai laboratori, dove si è creato un modellino di campo di protezione civile, poi le dimostrazioni pratiche con il supporto dei vigili del fuoco volontari di Challand-Saint-Victor, Challand-Saint-Anselme e dei dipendenti di Aosta, che hanno fatto vedere le varie fasi di montaggio di una vasca antincendio e li hanno coinvolti in esercitazioni.

Giovedì la giornata sarà dedicata alla Guardia di Finanza. La ricerca di persone e le prove di orientamento e su corda saranno i temi cruciali dell’;incontro.

Venerdì 20 luglio sarà la volta del soccorso sanitario con lezioni teoriche e pratiche tenute dai volontari di Federazione Regionale Volontari del Soccorso della Valle d’Aosta.

Sabato 21 luglio la festa finale farà calare il sipario sui campi scuola di protezione civile Anpas Valle d’Aosta edizione 2018. Soddisfatta la responsabile regionale di protezione civile ANPAS Valle d’Aosta Claudia Benech: “È stata una settimana intensa, ma i risultati e i riscontri ricevuti dai bambini e dai genitori sono molto positivi. I partecipanti ai campi scuola Anpas hanno imparato, divertendosi, quanto sia importante il ruolo della protezione civile e soprattutto sono state date loro le nozioni principali per una corretta prevenzione. Riuscito anche il cambio di location. Fino all’anno scorso il campo scuola si svolgeva a Verrayes, quest’anno per la prima volta siamo venuti in Val d’Ayas. Cambiare location ha permesso di raggiungere un numero maggiore di bambini e nello stesso tempo, come Anpas, l’obiettivo è anche quello di essere più presenti nei vari comuni della nostra regione. Un esperimento questo che ha dato buoni risultati. Siamo stati accolti bene dalla comunità di Challand e dall’amministrazione comunale, cui va il nostro ringraziamento per averci ospitato. Un grazie particolare ai nostri volontari, una trentina circa ( oltre ai valdostani c’era anche un corposo gruppo di volontari della Croce Rosa Celeste di Milano), che mettono il loro tempo a disposizione di questi quaranta bambini, facendo trascorrere loro una settimana all’insegna dell’apprendimento e del gioco.

I volontari sono 24 ore su 24 con i bambini, supportandoli, facendo capire loro le regole di un campo di protezione civile Anpas, programmando attività ludiche e cercando di far comprendere loro quanto sia
importante il volontariato, in modo che in futuro anche questi nostri piccoli aspiranti volontari possano diventare cittadini consapevoli e coscienti e chissà, magari, scegliere anche di diventare dei nostri volontari”.

Ognuno di noi, qui, è parte del tutto: il campo scuola Anpas a Monteroni d’Arbia

È iniziato domenica 8 luglio il campo scuola “Anch’io sono la Protezione Civile”, organizzato a Monteroni d’Arbia dal Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza Anpas Val d’Arbia.

Campo scuola Monteroni d'Arbia
“Ognuno di noi, qui, è una parte del tutto”

Hanno partecipato quaranta ragazze e ragazzi dai 10 ai 16 anni, affiancati nelle attività di vita da campo, formazione e volontariato da circa venticinque volontari ogni giorno.

Tanti i temi affrontati insieme, dalla tutela del patrimonio boschivo e naturalistico alla prevenzione dei rischi, dall’importanza dei piani comunali di emergenza al cyberbullismo, dal primo soccorso con l’uso del defibrillatore semiautomatico alla promozione delle buone pratiche di educazione civica e legalità.

“La nostra proposta formativa – spiegano i referenti del Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza Val d’Arbia – è stata elaborata dai volontari sulla base delle linee guida del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile con il contributo didattico dei formatori della nostra associazione, del gruppo Vigilanza Antincendi Boschivi, del Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, della Questura, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, della sezione AIB, dei Carabinieri Forestali, del Gruppo Cinofili di Anpas zona senese e dell’amministrazione comunale di Monteroni d’Arbia guidata dal sindaco Gabriele Berni, il quale ha condotto con i ragazzi una interessante riflessione sul piano comunale di Protezione Civile, supportato dall’intervento tecnico dell’ingegnere Giulio Marcucci.

In occasione della festa di chiusura del campo scuola, sabato 14 luglio, i ragazzi hanno presentato ai genitori e agli ospiti dell’associazione il brano “Qui non siamo in vacanza”, una divertente parodia del celebre tormentone “Una vita in vacanza” della band Lo Stato Sociale, scritta e pensata dagli stessi ragazzi e dai volontari per raccontare la vita da campo e i suoi protagonisti che insieme crescono e diventano “migliori”.

“Per mesi – concludono dal Gruppo di Protezione Civile della Val d’Arbia – abbiamo lavorato all’organizzazione di questo progetto e ritrovarci con gli occhi lucidi a leggere le sensazioni e i pensieri che i ragazzi hanno dedicato ai volontari alla fine della settimana ci ha riempito il cuore, ripagandoci di tutta la fatica.”

I ragazzi hanno ricevuto, nel corso della settimana, la visita di Paolo Lucidi, Funzionario del Dipartimento di Protezione Civile, e di diversi referenti ANPAS, tra i quali Egidio Pelagatti, responsabile operativo nazionale delle Pubbliche Assistenze di Italia, Roberto Poggiani, responsabile operativo per Anpas Toscana nonché presidente della Pubblica Assistenza di Chianciano Terme, Dimitri Bettini, presidente del Comitato Regionale di Anpas Toscana, e Paolo Leoncini, responsabile Protezione Civile zona Senese.

La Giocheria: un posto pulito e illuminato bene

Giocheria ANpas

Cos’è una Giocheria? Rubando da Hemingway la Giocheria Anpas è “un posto pulito, illuminato bene”, uno spazio colorato dove riagganciare i percorsi di una quotidianità pacificante sia per i piccoli sia per i grandi che si affacciano alla porta per leggere i sorrisi ritrovati tra le macchie di tempera e lo specchio dei travestimenti. La storia dell’intervento in emergenza ci ha insegnato che questo posto accogliente, ordinato, pieno di giochi e sorrisi ha il potere di lenire, almeno in parte, le mute ferite di quello che abbiamo imparato a conoscere nell’universo post trauma. Continua a leggere