A Bertinoro accadono cose

Come ogni anno, a Bertinoro accadono cose. In realtà le cose, a Bertinoro, sono sempre accadute. Fin da quando in questo borgo medievale – che in assenza di nebbia permette di scattare foto panoramiche della Romagna in prospettiva aerea – transitava una certa quantità di stranieri. Ad attenderli non c’era l’odio, ma l’accoglienza. Tant’è che ancora oggi, nella prima domenica di settembre, si celebra la festa dell’ospitalità. Niente a che vedere con sagre o veglioni rionali. Qua la gente ospita a casa propria i visitatori e si trasforma in comunità.

Gli anni passano e il sostantivo straniero è più spesso utilizzato come un aggettivo non proprio aggraziato. E così, in una sera d’autunno che ha il sapore della primavera, a Bertinoro accade anche d’incontrare Batman. Allarga il mantello nel fascio di luce gialla proiettando l’ombra di pipistrello sui muri antichi e il bat-segnale illumina proprio la Colonna delle anella, in piazza Libertà. Continua a leggere

Le previsioni meteo? Cose da bambini

Alzi la mano chi non ha una app per il meteo installata sul proprio smartphone. Non è difficile immaginare la risposta: nessuno. Semmai esiste il problema contrario. Ovvero: qual è la app più affidabile? Sull’attendibilità esistono diverse scuole di pensiero. C’è chi sarebbe capace di argomentare la propria fedeltà a un certo servizio anziché a un altro con dovizia di particolari, elencando felici (o infauste) esperienze personali, approfondite analisi tecniche, sofisticati e incomprensibili richiami alle scienze atmosferiche. Insomma, la meteorologia appassiona tutti. Ma con le previsioni non si scherza. Eppure c’è chi è conquistato un’improvvisa e inaspettata popolarità solo per aver raccontato in video il bollettino meteo della sua città. Lui si chiama Carden Corts e ha solo sei anni. Continua a leggere

Resilienti anche nell’occupazione. Ma aveva ragione Gramsci

Fare luogo. Un “click” del tavolo inaugurale delle #FdB2017

Ci sono spazi che diventano luoghi, soprattutto nelle pause pranzo e durante i coffee break. Quando i relatori smettono di relazionare, a parlare sono gli altri. Lo fanno tra loro davanti a un caffè, masticando un chicco d’uva, in terrazza o lungo i corridoi, a volte con una sigaretta tra le dita o incastrata fra le labbra. Ma niente di tutto questo può stupire. Del resto Bertinoro è il paese dell’ospitalità. Qua, dove il borgo offre una visione circolare della pianura romagnola, un tempo le famiglie si litigavano l’accoglienza dei viandanti. Ma da diciassette anni a questa parte i pellegrini non sono altro che una nutrita (e qualificata) rappresentanza del terzo settore. Continua a leggere

Like a Rolling Stones. Un grande evento (e vi spiego perché)

Un “click” della platea dei Rolling Stones – Mura di Lucca

Di Jagger, Richards e compagni è stato detto (e scritto) tutto. L’aereo con la lingua rossa che arriva e riparte dall’aeroporto di Pisa, la visita a Firenze con tanto di gelato su Ponte Vecchio in compagnia di Theresa May, Mick che sul palco di Lucca parla quasi sempre in italiano e Keith che invece dice «alla faccia di chi ci vuole male» prima di attaccare con la chitarra un brano del ’72 (Happy). Si è detto (e scritto) dell’energia che hanno trasmesso nonostante tutto, dell’ultimo tour che resterà tale fino alla prossima volta, delle stonature e di certe note grezze che però «chi se ne frega, perché loro sono i miti del rock». Si è detto (e scritto) dei 55 mila presenti, della bellezza della scenografia naturale offerta dalle mura rinascimentali, ma anche delle polemiche di chi ha visto il concerto così e così, anzi male, anzi malissimo. Ma poco si è detto di quei 342 volontari che in quelle quarantottore incandescenti hanno contribuito a trasformare un grande evento in un evento grande. Continua a leggere