A Bertinoro accadono cose

Come ogni anno, a Bertinoro accadono cose. In realtà le cose, a Bertinoro, sono sempre accadute. Fin da quando in questo borgo medievale – che in assenza di nebbia permette di scattare foto panoramiche della Romagna in prospettiva aerea – transitava una certa quantità di stranieri. Ad attenderli non c’era l’odio, ma l’accoglienza. Tant’è che ancora oggi, nella prima domenica di settembre, si celebra la festa dell’ospitalità. Niente a che vedere con sagre o veglioni rionali. Qua la gente ospita a casa propria i visitatori e si trasforma in comunità.

Gli anni passano e il sostantivo straniero è più spesso utilizzato come un aggettivo non proprio aggraziato. E così, in una sera d’autunno che ha il sapore della primavera, a Bertinoro accade anche d’incontrare Batman. Allarga il mantello nel fascio di luce gialla proiettando l’ombra di pipistrello sui muri antichi e il bat-segnale illumina proprio la Colonna delle anella, in piazza Libertà. Continua a leggere

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Ci sono spazi che diventano luoghi, soprattutto nelle pause pranzo e durante i coffee break. Quando i relatori smettono di relazionare, a parlare sono gli altri. Lo fanno tra loro davanti a un caffè, masticando un chicco d’uva, in terrazza o lungo i corridoi, a volte con una sigaretta tra le dita o incastrata fra le labbra. Ma niente di tutto questo può stupire. Del resto Bertinoro è il paese dell’ospitalità. Qua, dove il borgo offre una visione circolare della pianura romagnola, un tempo le famiglie si litigavano l’accoglienza dei viandanti. Ma da diciassette anni a questa parte i pellegrini non sono altro che una nutrita (e qualificata) rappresentanza del terzo settore. Continua a leggere