Giappone, 5 novembre 1854. Il giorno del terremoto Ansei Nankai (8.4), dello tsunami e delle vite salvate da Hamaguci Goryo incendiando covoni di riso.
Scosse, acqua e fuoco
Un salto indietro nel tempo, al pomeriggio del 5 novembre del 1854, quando un violento terremoto colpisce il Giappone Occidentale.
Il villaggio di Hiromura è l’ambientazione di una storia ambientata al termine della stagione dei raccolti.
Hamaguci Goryo, un contadino che viveva nel villaggio di Hiromura, notò che in seguito al terremoto, il livello di acqua nel pozzo di casa era diminuito drasticamente: intuì che il pericolo era imminente e proveniva dal mare.
Hamaguci non perse tempo e per allertare rapidamente gli abitanti del villaggio dell’imminente pericolo, incendiò gli inamura (covoni di riso) guidandoli nel oscurità verso le alture sovrastanti, illuminando loro la strada verso la salvezza.
Si stima che il terremoto e lo tsunami abbiano provocato, in Giappone, la morte di oltre 3.000 persone e la distruzione di 30.000 edifici.
Inamura no Hi (l’incendio dei covoni di fieno) è divenuto parte della cultura popolare giapponese, consegnando la figura di Hamaguci Goryo alla storia.
La giornata mondiale
La giornata mondiale che viene celebrata oggi è un omaggio a Hamaguci Goryo.
Secondo i dati forniti da UNDRR, oltre 700 milioni di persone nel mondo vivono in aree costiere esposte a eventi disastrosi estremi legati al mare, tra i quali gli tsunami.
Le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata Mondiale della consapevolezza sugli Tsunami (World Tsunami Awareness Day – WTAD) il 22 dicembre 2015 con la risoluzione 70/203.
L’edizione 2019 promuove l’Obiettivo (d) della “Sendai Seven Campaign”, volto alla la riduzione dei danni generati da catastrofi naturali alle strutture civili sensibili e alle infrastrutture esposte, attraverso la promozione degli investimenti sistemi di early warning, infrastrutture resilienti e campagne di educazione della popolazione per proteggere le persone e i beni dagli tsunami.
Gli hashtag della campagna 2019 sono #TsunamiDay #BuildToLast che vi invito ad usare per diffondere questo post.
Intanto in Italia…
Le perdite e le devastazioni provocate dallo tsunami del 26 dicembre 2004 nell’Oceano Indiano hanno avuto l’effetto di scuotere la comunità internazionale, Italia compresa.
A partire dal 27 novembre 2013 è stato istituito il Centro Allerta Tsunami dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (CAT – INGV), che dispone di un interessantissimo blog (Rai News ha dedicato un servizio al CAT-INGV).
Il sito del Dipartimento di Protezione Civile ha pubblicato oggi una interessante riflessione sul rischio tsunami nel nostro paese, che vi invito a leggere.