Covid19Italia.help: il riuso creativo e l’ecologia del civic hacking


Covid19ItaliaHelp

Abbiamo imparato che una delle cose che funziona meglio nelle esperienze partecipate e aperte di civic hacking – quelle in cui le persone mettono a disposizione della collettività le loro competenze e il loro tempo –  è il fatto che tutto quello che si impara e si realizza si può riutilizzare

Così, grazie all’esperienza maturata con Terremotocentroitalia.info, abbiamo potuto creare, in appena tre giorni, la piattaforma Covid19Italia.help per dare una risposta solidale, partecipata e attiva all’emergenza per l’epidemia da coronavirus in Italia.

Covid19Italia.help (insieme a tutti i canali social che fanno parte della galassia di possibilità aperte per consentire a chi lo desidera di partecipare al progetto) è nato velocemente proprio perché c’erano già a disposizione

  • codice 
  • procedure
  • canali organizzativi
  • competenze
  • esperienza

Se vogliamo, potremmo definirla ecologia del civic hacking. Siamo partiti da qualcosa che c’era già e che non viene buttato via, per non dover ricominciare da capo ogni volta, per non sprecare quel che si è già fatto, per non disperdere il valore che si era costruito nell’esperienza precedente.
Anzi, di più, per incrementarne il valore e accelerare alcune fasi per migliorare altri aspetti che magari in un primo momento si dovevano, per forza di cose, lasciare più indietro.

Il riuso creativo del codice utilizzato per sviluppare un progetto digitale e di tutte le esperienze e le soft skills che fanno già parte del bagaglio di intelligenza collettiva dei civic hacker ci ha permesso, già durante l’attivazione, di iniziare ad aggregare intorno alla comunità di partenza altre attiviste e attivisti.

Le “nuove leve” in un primo momento sono sempre un po’ disorientate, perché gli altri possono andare a una velocità superiore rispetto al progetto precedente. Ma poi potranno aggiungere le loro competenze e capacità a quel che esiste già, in un percorso di riciclo creativo virtuoso.

E siccome tutto questo è open, aperto, disponibile, si può riutilizzare per altri progetti, per altre esperienze. In risposta all’emergenza e non solo. In questo caso particolare, Covid19Italia.help riutilizza anche tutta la filosofia alla base di Terremotocentroitalia.info. 

Prima di tutto, abbiamo applicato ancora una volta il principio dell’AGOPENDI: Aggregate, Open, Distribute. Aggrega, Apri, Distribuisci.
Significa che: si raccolgono informazioni non strutturate (come per esempio raccolte fondi, servizi e iniziative solidali, consegne e commissioni a domicilio, sostegno al lavoro e alle imprese, e-learning, giochi e intrattenimento per bambini, iniziative culturali e ricreative a distanza, servizi di sostegno psicologico, donazioni di beni). Poi queste informazioni vengono sottoposte a un processo di verifica manuale da parte nostra e quindi aggregati nella piattaforma.


Questi contenuti, questi dati, sono
aperti. L’accesso è consentito a tutti, è così che si condivide il sapere alla sua radice, i dati, appunto. Infine, la distribuzione. Dove? Ovunque riusciamo a ritagliarci uno spazio per diffondere i contenuti, ovunque le persone siano già a interagire fra loro, sulle piattaforme relazionali che internet ci mette a disposizione. Quindi, attraverso canali di vario genere: Telegram, Twitter, Facebook, Instagram e via dicendo.

Poi c’è il tema della partecipazione delle persone: in una situazione d’emergenza è fondamentale che la partecipazione di cittadine e cittadini sia incoraggiata. Le persone hanno bisogno di sentirsi parte di una comunità che le aiuta e che possono a loro volta aiutare.

E in una situazione d’emergenza come quella che stiamo vivendo, complicata dal fatto che dobbiamo anche stare in casa, l’attivazione delle persone può avvenire, a maggior ragione, grazie all’uso di piattaforme digitali

Covid19Italia.help, infatti, non è solo un sito: è uno spazio utile a tutte le persone interessate dall’emergenza coronavirus e che vogliono attivarsi per dare una mano. È un servizio informazioni su quello che è importante sapere in questi giorni. È un progetto non profit, diretto e gestito da volontarie e volontari. È una comunità

Chiunque può partecipareInviando una semplice segnalazione oppure collaborando direttamente al progetto. Segnalare le iniziative che si conoscono è importantissimo, perché si aiutano gli altri che magari non le conoscevano. E perché si innescano meccanismi virtuosi che invitano altre persone ad attivarsi.

L’ecologia del civic hacking non potrebbe esistere senza la partecipazione attiva di persone e comunità.

Vi aspettiamo su Covid19Italia.help!

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