INGV: tweet e magnitudo più veloci ma senza compromettere la qualità

Dal 4 settembre l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha rivoluzionato il proprio account Twitter andando ad adottare un nuovo modo di comunicare che privilegia la rapidità delle informazioni. Infatti, in occasione di un evento sismico di magnitudo superiore a 3, viene inviato e pubblicato un tweet automatico con la stima dell’epicentro e della magnitudo. A questo segue poi un tweet con la revisione dei dati svolta dai sismologi di turno. A poco più di due mesi siamo curiosi di sapere come sta andando questa sperimentazione e facciamo il punto con Emanuele Casarotti, ricercatore dell’INGV.

Con l’automatizzazione dei tweet avete scelto di privilegiare una informazione più rapida a scapito dell’accuratezza, come mai avete scelto di intraprendere questa strada?

C’è stata la richiesta da parte dei nostri utenti Twitter di avere una informazione rapida. La pubblicazione della stima automatica, per noi, è una informazione importante benché preliminare. Se spiegata bene è una informazione che al pubblico può essere fornita e ci aiuta anche a limitare il numero di rumors e di informazioni incontrollate che proliferano nei primi dieci/quindici minuti precedenti l’emissione di parametri più definiti. Quando noi pubblicavamo i nostri parametri, per il pubblico c’erano altre magnitudo o altre realtà che avevano già divulgato, con qualità peggiore delle nostre stime automatiche, una magnitudo che creava non poca confusione.  Questo nuovo tipo di informazione risponde ad una triplice necessità: fornire un servizio ai cittadini, limitare il numero di falsi e rumors, per esempio a distanza di due anni continuiamo a smentire che il terremoto del 30 ottobre del 2016 sia stato di magnitudo 7 perché nei primi dieci minuti le agenzie di stampa avevano preso questo come valore di magnitudo. E poi c’è anche l’interesse scientifico per analizzare la bontà delle nostre stime automatiche, anche per il futuro dove ci sarà la tendenza di avere stime sempre più automatiche fino ad arrivare all’early warning (anche se ancora non ci siamo tecnicamente vicini…). L’informazione cambia, passa da una scritta nella pietra, come quando comunicavamo la magnitudo, ad una informazione più dinamica, perché quel tipo di valore lo raccogliamo e lo miglioriamo nel tempo. La stima automatica, infatti, viene migliorata dal lavoro dal turnista sismologo e poi verrà ulteriormente migliorata con l’arrivo di nuovi dati e analisi più approfondite nel normale contesto delle ore successive all’evento.

Come si è evoluto, con questo cambiamento, il lavoro che svolgete quotidianamente nella sala di sorveglianza sismica?

Il lavoro era precedente e già in atto, lo abbiamo solo reso pubblico. Abbiamo analizzato il lavoro che avevamo fatto negli anni scorsi, definito delle soglie di qualità e quando queste sono superiori ad un valore definito siamo confidenti che la stima automatica sia sufficientemente accurata da essere divulgata, in questo modo evitiamo falsi allarmi o notevoli variazioni tra un parametro automatico e un parametro rivisto manualmente dal turnista. Il lavoro che abbiamo fatto è stato soprattutto un lavoro di analisi della comunicazione inteso come cercare di costruire un tweet che sia comprensibile dalle persone che poi lo leggeranno e che si tratta di una stima automatica che nel tempo sarà migliorata.

A livello operativo, ci spiega come viene costruito il tweet?

La scrittura del tweet è automatizzata all’interno delle procedure di sala. Una volta che il sistema definisce e analizza le forme d’onda e calcola i parametri, costruisce anche un testo in automatico che viene poi, utilizzando le api di Twitter, pubblicato sul nostro account. In più, ogni evento ha un codice che viene mantenuto nel tweet successivo con le stime riviste che è anche una risposta al tweet automatico. In questo modo resta traccia sotto forma di conversazione del tweet automatico con quello dell’evento rivisto e chiunque clicca sul tweet può vederlo.

In questo prima mese di sperimentazione che criticità avete riscontrato? Avete mai avuto la necessità di cancellare un tweet?

Abbiamo osservato che gli utenti di Twitter sono contenti di questa modifica ed è stata accolta molto bene da tutti. Siamo consapevoli che il 5% dei tweet automatici può essere sbagliato in vario modo, ma ad oggi abbiamo avuto solo un caso.  Si tratta di due eventi che si sono verificati contemporaneamente, uno in Molise e uno nella provincia de L’Aquila, il sistema ha avuto una buona localizzazione ed è riuscito a stimare bene l’epicentro del Molise, ma poi ha associato in maniera errata le forme d’onda che venivano da L’Aquila con quelle del Molise, e così sono stati comunicati non due eventi piccoli ma un evento grande con una magnitudo maggiore. A quel punto abbiamo dovuto correggere con un intervento manuale sull’account Twitter per spiegare quello che era successo. Questo tipo di errori ha un impatto relativo perché l’evento non viene recepito in quanto piccolo e, di fatto, rappresenta più un problema per quelli che leggono il tweet che per le persone del luogo dove si è verificato. Da settembre, quando è iniziata la sperimentazione, non ci sono state criticità ma si sono verificati eventi superiori a magnitudo tre che non sono stati comunicati in automatico perché non hanno raggiunto la soglia di qualità sufficiente per la pubblicazione. Questo riguarda soprattutto eventi localizzati in Sicilia perché la statistica di accuratezza non è sufficiente nelle zone vulcaniche e perché tendenzialmente la rete delle stazioni sismiche ha una distribuzione limitata dal mare.

E per quanto riguarda i mass media? Che risposta avete avuto?

Il nostro account Twitter è seguito dai principali organi di stampa e per i terremoti più forti molti includono negli articoli online il nostro tweet con i dati rivisti o anche quello automatico con l’intervallo dei valori. In questo modo contribuiscono a diffondere una informazione più accurata, che rappresenta un vantaggio di chiarezza per la popolazione e dimostra la bontà della nostra sperimentazione, a scapito della magnitudo automatica e non controllata di altri enti che non hanno neanche stazioni sul territorio nazionale.

Pensate che questo tipo di automatismi possa essere utilizzato anche al di fuori del profilo Twitter di INGV?

Si è in progetto perché non possiamo rimanere legati solo a Twitter, ma dobbiamo uscire su tutti i nostri canali (social, sito web, app). Questo esperimento legato all’account Twitter andrà avanti così ancora per qualche mese ma c’è in progetto di passare questo tipo di informazioni al resto dei nostri canali di informazione.