112, arcobaleni e unicorni

Quest’estate il NUE 112 è divenuto il tormentone estivo, il bersaglio delle critiche: non potendo indossare le vesti da CT, ci si veste da esperti gestori di sistemi di emergenza. L’unica costante è il livello di competenza, immutatamente pari a zero. Molti giornalisti non aiutano a delineare un quadro oggettivo della situazione: sarà la pigrizia del facile copia-incolla di comunicati polemici prodotti da terzi interessati, l’inettitudine nell’esercitare la propria professione, incapacità di cogliere il quadro della situazione che sono chiamati a descrivere e raccontare.

I commenti del “popolo di internet”, composto dagli stessi esperti informati dei no-vax, no-immigrati, no-euro, snocciolano il loro non-sapere con prepotenza storpiando la grammatica con incontenibile autorevolezza.

Mi piacerebbe leggere un articolo che riportasse fatti misurabili, basati su dati numerici e confrontabili. Non le opinioni partigiane di chi si nasconde dietro una foglia di fico.

Mi piacerebbe leggere un articolo frutto di una ricerca sul funzionamento dei 911 negli Stati Uniti (la realtà non è quella delle serie televisive) e del 112 nel resto dell’UE: perché non è tutto oro quello che luccica. Una semplice analisi delle realtà estere, basata su dati pubblicamente disponibili, sarebbe una fonte inesauribile di rivelazioni.

Oh cavolo! Ma non sono in italiano!

Sono cosciente di non poter essere accontentato: il processo che conduce alla comprensione, passa attraverso due attività faticose ma imprescindibili: ascoltare e ricercare (o studiare, se preferite). Ma costano un investimento in fatica che non molti sono disposti a compiere.

Ad ogni modo, di sparare la prossima, abbiate il decoro di verificare i fatti e le fonti.

@columdonnelly

2 comments

  1. Premesso che sono d’accordo sui commenti contro il 112 sparati da persone che forse non distinguono un Ambulanza da una volante dei Carabinieri, è curioso notare come lei si scagli contro chi commenta senza sapere, contro i giornalisti che fanno copia-incolla senza informarsi e in generale su chi parla senza approfondire il tema, e lei sia il primo a bollare i no-vax come incompetenti che parlano a vanvera.
    Immagino che lei abbia passato notti insonni a leggere la documentazione sui vaccini, si sia informato su siti esteri (perchè in Italia le informazioni sui Vaccini, anche quelle di tanti anni fa, stanno sistematicamente sparendo) abbia partecipato a incontro con Medici, Avvocati e altri professionisti del settore per farsi un giudizio e decidere in autonomia e coscienza.
    Citando il suo articolo:
    il processo che conduce alla comprensione, passa attraverso due attività faticose ma imprescindibili: ascoltare e ricercare (o studiare, se preferite). Ma costano un investimento in fatica che non molti sono disposti a compiere.
    Oppure anche lei ha fatto copia-incolla?
    Saluti
    Luca

  2. Buongiorno Luca,
    grazie per l’attenzione che ha dedicato al mio post e per la preoccupazione nei confronti dell’attività di copia-incolla. Partiamo da qui: sarebbe così gentile da indicare in quale punto del mio post avrei fatto copia-incolla?
    Comprendo che l’argomento vaccini la tocca da vicino: un tema delicato, che dovrebbe toccare da vicino chiunque. Un tema che, purtroppo, ha subito numerose strumentalizzazioni, alla pari di altri temi delicati come, ad esempio, migranti e moneta unica.
    Ciò premesso, le chiedo un ulteriore sforzo, ovvero di rileggere il mio post, ponendo maggiore attenzione al seguente passaggio: «Mi piacerebbe leggere un articolo che riportasse fatti misurabili, basati su dati numerici e confrontabili».
    Sarei felice di confrontarmi con lei sulle fonti da lei citate (“Immagino che lei abbia passato notti insonni a leggere la documentazione sui vaccini, si sia informato su siti esteri”) e su quali siano “Medici, Avvocati e altri professionisti del settore” che mi suggerisce di incontrare, al fine di rivedere o, eventualmente rafforzare, l’opinione che ho costruito in autonomia e coscienza. Questo spazio mi pare inadeguato per condurre una discussione sul tema vaccinale, che sarò felice di proseguire di proseguire in altra sede. Accanto agli aspetti prettamente scientifici, vorrei fare una breve considerazione etica, che riguarda il tema della libertà. Una parola ripetuta innumerevoli volte, ma alla quale non siamo in grado di attribuire un significato condiviso, che tenga in considerazione la nostra libertà individuale e, senza svilire alcuno, la libertà altrui. Nel caso specifico, come affrontare il tema delle diverse interpretazioni del concetto di libertà in materia vaccinale? In quale punto del percorso la libertà di scegliere di non vaccinarsi incide sulla nostra vita e su quella delle persone con le quali entro in contatto?

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