Milano e Cortina ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026. Siamo preparati?

Milano-Cortina 2026 ospiteranno le Olimpiadi invernali 2026.

Il conto alla rovescia è partito, abbiamo sette anni per arrivare all’appuntamento al massimo della forma.

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Personalmente accolgo con piacere la scelta del CIO di assegnare l’organizzazione dei giochi olimpici invernali in Italia. A Milano, in Valtellina, in Trentino, in Alto Adige, a Cortina e a Verona, dove i giochi si concluderanno nella cornice meravigliosa dell’Arena.

Dopo aver vissuto l’esperienza di Torino 2006, dell’EXPO a Milano nel 2015, aver visto come questi eventi hanno cambiato profondamente queste due città, credo che possiamo tutti essere soddisfatti. Fine delle considerazioni generali e personali. Passiamo a quello che ci interessa discutere qui.

Per avere un’idea delle distanze, non possiamo che affidarci ad una citazione presa direttamente da Vacanze di Natale 1983, con l’epica battuta di Guido Nicheli:  Ivana, fai ballare l’occhio sul tic! Via della Spiga-Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi. Alboreto is nothing. [Secondo Google Maps, 4 ore, 30 minuti e 00 secondi]. 

Le nuove regole del CIO hanno permesso la candidatura congiunta di più territori, estendendo l’area di svolgimento dei giochi ben oltre quanto conosciuto in occasione di Torino 2006. I giochi si svolsero nelle località alpine nella corona montana di Torino (Bardonecchia, la più lontana, si trova a circa 90 km da Torino), nel contesto della stessa provincia e della stessa regione. Milano Cortina 2026 coinvolgerà 4 regioni (Lombardia, Veneto, la Provincia Autonoma di Trento e la Provincia Autonoma di Bolzano). Ovvero, quattro sistemi di gestione delle emergenze differenti.

112, il numero unico di emergenza

Il primo aspetto che mi colpisce, riguarda l’accesso ai servizi di emergenza: il NUE 112, il numero unico di emergenza, è attivo in Lombardia, TrentinoAlto Adige/Südtirol, mentre il Veneto non ha ancora attivato tale servizio. Quale migliore occasione per introdurlo?

Dopo tutto, il documento di candidatura riporta che:

I servizi di emergenza sono raggiungibili anche da un unico numero (112), che dà accesso ai servizi di emergenza dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia, dei Vigili del Fuoco e del Presidio Medico di Pronto Soccorso.

La seconda vita dei villaggi olimpici

Una nota che mi ha colpito, leggendo il documento di candidatura, riguarda i villaggi olimpici di Livigno e di Cortina:

Laddove non si riscontrino esigenze di lungo termine, abbiamo preso in considerazione l’utilizzo di spazi temporanei, con strutture ricollocabili da riutilizzare in altre parti del Paese (come per i Villaggi Olimpici di Cortina e Livigno che dopo i Giochi serviranno come alloggi temporanei per la Protezione Civile, in caso di emergenza).

La gestione della sicurezza

Senza distogliere gli occhi dal documento di candidatura, vi invito a scorrere tra pagina 95 e pagina 102 per avere una panoramica dell’analisi dei rischi e della struttura di gestione delle emergenze.

La gestione della sicurezza sarà affidata ad un Centro di coordinamento della sicurezza e della gestione delle emergenze olimpiche, istituito dal Ministero dell’Interno, che comprenderà Prefetti, Polizia, Forze Armate e Servizi di Intelligence, nonché il Direttore della Sicurezza del Comitato Organizzatore. Questo assetto garantirà un approccio integrato a tutti gli aspetti della pianificazione e dell’erogazione della sicurezza.

Hai già impegni per il 2026?

Le forze di pubblica sicurezza, tra cui la Polizia di Stato, altri corpi di Polizia e Forze Armate, dovrebbero mettere a disposizione circa 15.000 persone; le restanti 20.000 unità saranno composte da personale e volontari della Protezione Civile, da strutture di sicurezza privata e da strutture di volontariato che operano nel settore della sicurezza.

L’impegno per le organizzazioni del territorio che ospiterà i Giochi sarà notevole, considerando che in aggiunta all’impegno olimpionico continueranno a garantire le attività ordinarie.

Siamo pronti?

A poco meno di sette anni dall’inaugurazione, la domanda siamo pronti? potrebbe far sorridere. Eppure, alla luce dei lavori che sono stati previsti, sette anni è un periodo di tempo piccolissimo.

Gare d’appalto, reclutamento del personale, preparazione del territorio e della popolazione all’invasione olimpica. Potenziali nuovi rischi all’orizzonte che dovranno essere affrontati. La preparazione dell’apparato di sicurezza e di risposta alle emergenze dovrà essere all’altezza della sfida. Mi aspetto che per l’occasione sia approntato un piano di comunicazione d’emergenza adeguato, che immagino (nel 2026) basato sul reverse 1-1-2. Useremo ancora gli smartphone come li conosciamo oggi?

Letture per arrivare preparati

Chiudo questo post olimpionico con una selezione di contenuti sul tema olimpiadi ed emergenze per iniziare la nostra preparazione atletica.

The Guardian, Olympic task: Tokyo is already in crisis management mode for 2020 Games, 2016

Will Wellings, Martin Lodge, The Olympic Games: Coping with Risks and Crises at a Mega-Event, 2012

CIO, Technical Manual on Planning, Coordination & Management of the Olympic Games , 2005

 

Non sarà l’ultimo post dedicato a Milano Cortina 2026. Stay tuned!

#DreamingTogether #MilanoCortina2026

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