Twitter, cosa ci combini?

Twitter è il social network dell’immediatezza, della comunicazione in tempo reale in soli 280 caratteri. Uno spazio dove è possibile comunicare con tutti, non soltanto con i propri follower, ma potenzialmente con un pubblico molto ampio grazie all’uso degli hashtag, dei trend topics (i temi più discussi in quel momento su Twitter) e delle menzioni di altri profili e utenti della piattaforma. E se non fosse più così?
Da quando è stato aperto, Twitter ha mantenuto la propria identità ad esclusione di quando ha deciso di raddoppiare lo spazio a disposizione, passando da 140 a 280 caratteri per tweet, ma non perdendo mai la caratteristica di sintesi che lo contraddistingue.

L’evoluzione di questo social network è stata fatta di piccoli accorgimenti e modifiche che hanno via via migliorato l’abitabilità di questo spazio e rafforzando la fiducia dei propri utenti che ogni giorno lo utilizzano.

Negli anni abbiamo visto la possibilità di inserire foto che non rientrano nel conteggio dei caratteri, l’introduzione degli analytics e la possibilità di fare adv sulla piattaforma, creare sondaggi, inserire GIF e molto altro.

Gli utenti sono ancora in attesa di una modifica, che richiedono a gran voce da anni, ovvero la possibilità di modificare i tweet pubblicati. Quanti di voi per colpa di un errore di battitura hanno dovuto cancellare il tweet e rifarlo da zero? Purtroppo però dovremo ancora attendere.

Mentre aspettiamo, questo 2020 potrebbe portare Twitter ad una svolta significativa. In occasione del CES di Las Vegas, Twitter ha annunciato alcune importanti modifiche alla piattaforma. La principale, e che ha fatto maggiormente storcere il naso agli iscritti, riguarda la possibilità per l’utente di controllare chi può rispondere e interagire con i suoi tweet.

Le nuove impostazioni introdurranno quattro voci nel menù, corrispondenti ad altrettanti livelli di privacy del tweet: “Global” permetterà a tutti di rispondere; “Group” attiverà risposte da account seguiti dall’utente e persone menzionate; “Panel” servirà a far rispondere solo chi si trova menzionato, mentre “Statement” non permetterà di rispondere, lasciando all’utente solo la capacità di leggere il tweet.

Peccato però che sta proprio nella ricchezza dello scambio il bello di Twitter, dove grazie ad un commento puoi intercettare informazioni interessanti o nuovi profili da seguire.

Dopo l’annuncio di queste funzioni, su Tech Crunch è stato evidenziato come questa nuova funzionalità permetterebbe ai politici di nascondere i commenti negativi degli utenti che non li sostengono dando libero spazio alla censura. Subito dopo Twitter ha rilasciato una dichiarazione che sottolinea che lo scopo di questa azione è un altro: “We want to help people feel safe participating in the conversation on Twitter by giving them more control over the conversations they start. We’ll be experimenting with different options for who can reply to Tweets in early 2020.”

Fino ad ora, gli utenti non avevano questo controllo sulle interazioni ai propri contenuti, le uniche possibilità erano quelle di “Silenziare” o bloccare gli account che minano la conversazione, oltre alla recente possibilità di nascondere la risposta ad un tweet.

Si tratta di una modifica che va a compromettere il carattere di apertura distintivo di questa piattaforma. Una modifica che rende questo social molto simile ai suoi concorrenti diretti (come Facebook). Siamo proprio sicuri che questa sia la soluzione migliore per preservare la qualità delle conversazioni e limitare la diffusione dell’odio online?

Andando ad ipotizzare l’applicazione di questa modifica agli scambi di informazioni in emergenza, da un lato potrebbe essere una introduzione positiva perché gli account istituzionali potrebbero limitare i commenti sotto tutte quelle comunicazioni di servizio che spesso vengono nascoste dal rumore degli utenti, ma dall’altra potrebbe danneggiare la qualità delle interazioni e l’invio di segnalazioni da parte dell’utente all’ente.

In attesa dei prossimi sviluppi, non ci resta che monitorare l’evoluzione della situazione, intanto mi rivolgo a voi: utilizzate Twitter? Che impatto potrebbe avere una modifica di questo tipo? Andreste ad intervenire sulla visibilità dei singoli tweet in base al contenuto o alle interazioni che cercate?

 

Fonti:
Tech Crunch
Wired.it
Franz Russo

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