Il nuovo piano di protezione civile del Comune di Nichelino (TO)

La protezione civile di Nichelino è un corpo molto giovane, istituito nel 2000 a seguito degli eventi alluvionali catastrofici che hanno colpito questo territorio della provincia di Torino nel 1994. Negli anni successivi alla sua nascita sono stati molti gli impulsi e la crescita di questa realtà, diventando COM e comune capofila di altre 11 amministrazioni torinesi. Dal 2019 ad oggi c’è stata una ulteriore accelerata, fortemente voluta dalla Giunta, sia in termini di strumentazione tecnologica in dotazione che per la pianificazione aggiornata al nuovo Codice della protezione civile.

Proprio per adeguare il piano di protezione civile di Nichelino, ormai vecchio, il Comune ha affidato questo incarico a Gianfranco Messina, disaster manager, che si è occupato dell’aggiornamento del piano integrando sia la nuova normativa che i software e i sistemi tecnologici innovativi scelti ma anche andando ad rivedere tutta la macchina organizzativa per prevenire e dare una risposta più efficace in caso di emergenza.

Tutto questo percorso di revisione si è inserito durante l’emergenza pandemica, il piano è stato infatti approvato dal Consiglio Comunale di Nichelino a maggio 2021. Da un lato il Covid ha rallentato, soprattutto dal punto di vista burocratico, questo processo ma c’è stato anche l’effetto contrario perché durante questa emergenza i cittadini, i volontari ma anche la macchina comunale si sono resi conto dell’importanza della protezione civile e perché è importante averla.

A Nichelino c’era un’ottima protezione civile analogica. –ha dichiarato durante una intervista per Entrata di Emergenza, Gianfranco Messina – Poi la normativa è cambiata ed era richiesto un passaggio ad una comunicazione e tecnologia di alto livello. A questo si è aggiunta la sensibilità dell’amministrazione comunale e dei funzionari verso questo percorso di cambiamento.”

Il territorio di Nichelino – ha proseguito Messina – è un territorio piccolo ma molto antropizzato, attraversato dal torrente Sangone che è in grado di creare allagamenti e inondazioni oltre alla confluenza con il Po che quando è in piena può creare problemi. Qui ho trovato un gruppo di volontari dinamico e una protezione civile inserita nella polizia locale molto operativa e con una capacità di intervento che difficilmente si riscontra in giro”.

Entrando nel merito della pianificazione: “abbiamo lavorato sulla risposta per accorciare i tempi della macchina organizzativa sfruttando le nuove attrezzature tecnologiche in dotazione (software per invio di messaggi di allerta sia per l’attivazione della catena di comando che per la popolazione, un registro di sala operativa che permette l’interazione tra la sala operativa e le squadre sul campo attraverso tablet in dotazione e un software per l’invio delle immagini sul campo dalla sala operativa). Abbiamo fatto in modo che chi ha le responsabilità di protezione civile ha sistemi di valutazione più rapide e maggiori informazioni a disposizione per la salvaguardia delle vite umane e del territorio” ha concluso Messina.

In questo percorso hanno avuto un ruolo fondamentale le esercitazioni, modo anche per coinvolgere tutta la macchina comunale nelle attività di protezione civile. Nel piano, poi testata nelle esercitazioni, è stata strutturata una catena di comando precisa con ben definito chi fa cosa e l’utilizzo delle tecnologie in dotazione. A tutto questo si aggiunge una ulteriore particolarità. “Nichelino si distingue anche per la squadra nautica che fa parte della protezione civile dotata di gommone e hovercraft ha commentato l’assessore alla protezione civile, Antimo De Ruosigrazie a dei capisquadra con patente nautica e licenza per l’uso dell’hovercraft. Abbiamo istituito questa squadra avendo ben in mente quello che succede in Piemonte. Il nostro gruppo può così essere chiamato ad intervenire in tutte quelle zone, penso per esempio all’alessandrino dove si verificano problemi a causa del Tanaro o nelle zone vicine al Po, siamo infatti pronti ad intervenire anche al di fuori di Nichelino e del nostro COM”.

Anche la comunicazione è stata al centro di questo percorso di aggiornamento, oltre ad individuare i canali deputati come il sito istituzionale, la pagina Facebook o i pannelli a messaggio variabile presenti in città sono stati codificati i messaggi alla cittadinanza, rendendoli comprensibili alle persone “non tecniche”, con informazioni di emergenza o di pubblica utilità insieme ad un flusso immediato per la diffusione dei messaggi.

[Foto: protezione civile del Comune di Nichelino]

Vaia, tre giorni di eventi per disegnare il futuro delle nostre città

Vaia summer week
Vaia summer week

VAIA, la start up che ha fatto della sostenibilità la sua missione, presenta una tre giorni di eventi per riflettere sulla sostenibilità delle città in cui viviamo con l’obiettivo di disegnare modelli urbani innovativi, più inclusivi e soprattutto sostenibili. La necessità di aprire questa riflessione emerge, non solo da alcuni aspetti quotidiani, ma anche dalle stime dell’ONU. Nel mondo, ad oggi, sono più di 4 miliardi le persone che spendono in città gran parte delle loro vite, 51 milioni solo in Italia. E questo dato è destinato a crescere sensibilmente nei prossimi anni, nonostante la pandemia e i periodi di lockdown ci abbiamo fatti riavvicinare ai territori e ad un vivere più lento. Il motivo è evidente: la città offre un ecosistema di servizi che è impossibile trovare in altri insediamenti umani. Questo però ci costa caro perché le città sono responsabili del 75% delle emissioni di carbonio del nostro Pianeta.

Ed è proprio in risposta a questo che nasce la VAIA summer week che inizierà domani, 15 luglio con un talk online incentrato su Milano, esempio di green city per tutta l’Europa, e si concluderà il 17 luglio con una messa a dimora di alberi nella località trentina La Panarotta, accompagnata dallo spettacolo teatrale all’aperto “Un Pianeta ci vuole”.

La scelta di inaugurare la VAIA summer week in città e concludere l’evento in montagna non è casuale.Abbiamo scelto due luoghi simbolici, la città di Milano e i boschi delle Dolomiti, per amplificare il messaggio che i due mondi, quello urbano e quello naturale, fanno parte di un unico grande ecosistema, da curare e preservare” sostiene Giuseppe Addamo, responsabile comunicazione di VAIA. “Adesso stiamo finalmente riscoprendo l’importanza di valorizzare gli spazi verdi e integrarli nel tessuto urbano, per almeno tre ragioni: respirare un’aria più salubre, riqualificare le zone periferiche e far fronte ai cambiamenti climatici”.

La sfida di “immaginare la città del futuro” lanciata dai ragazzi di VAIA, nominati da Forbes nel 2020 tra i giovani leader del futuro under 30, è perfettamente in linea con i Goals dell’Agenda 2030, che ci chiede di rendere tutti gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario che le città apprendano e facciano tesoro dell’equilibrio consolidato dell’ecosistema naturale, stabilendo con esso non un rapporto conflittuale – principale causa dei cambiamenti climatici – ma una relazione di armonia e benessere. In una frase: riconnettere l’uomo alla Natura è il miglior modo per affrontare le sfide della sostenibilità urbana.

Vaia summer week
Vaia summer week

Gli eventi della VAIA summer week

15 luglio – Il talk si chiamerà “Terra chiama Milano: alberi e comunità per il futuro” e il dibattito sarà incentrato sulle best practices pensate per trasformare la città in un luogo più sostenibile, più inclusivo e più bello da vivere. Ad aprire il talk saranno Federico Stefani, founder di VAIA, e il Sindaco di Milano Beppe Sala (tbc). Alla Tavola rotonda parteciperanno personalità d’eccezione della metropoli meneghina: l’Assessore del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, il Direttore degli Stati Generali Jacopo Tondelli, il consigliere della Fondazione Falck per ForestaMi Irene Falck, Elisabetta Reyneri di Cittadini per l’Aria, un rappresentante dello studio Stefano Boeri Architetti e il co-founder e responsabile della comunicazione di VAIA Giuseppe Addamo. Il talk sarà moderato dal saggista Gabriele Catania e sarà visibile in diretta sulla pagina Facebook di VAIA dalle 16:30.

16 luglio – VAIA intervisterà Ugo Dighero e Daniele Ronco, autori e protagonisti dello spettacolo “Un Pianeta ci vuole”, che attraverso la dimensione teatrale rappresenteranno i grandi temi della sostenibilità urbana – alimentazione, trasporti e sovraffollamento – in una chiave di lettura più umana.

17 luglio – VAIA organizzerà una giornata di piantumazione aperta al pubblico in Trentino-Alto Adige, nella località di Panarotta, dove sarà possibile partecipare e mettere a dimora il proprio albero. La piantumazione sarà divisa in tre sessioni pomeridiane di un’ora (ore 16:00, 17:00 e 18:00). Dopo ci sarà il workshop in cui il maestro artigiano Giorgio Leornadelli racconterà cosa significa recuperare e lavorare il legno, mostrando la realizzazione artigianale dell’amplificatore VAIA Cube. Nel pomeriggio saranno presenti istituzioni e aziende legate al territorio, per testimoniare questa “opera di rinascita” per i boschi e le foreste delle Dolomiti. La serata si concluderà con lo spettacolo teatrale all’aperto “Un Pianeta ci vuole”, scritto e recitato dagli attori Ugo Dighero e Daniele Ronco e prodotto da Mulino ad Arte.

Per sapere di più sulla star up Vaia, leggi l’intervista con i fondatori. 

Dubbi e domande sul deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: risponde l’esperto

Lo scorso 5 gennaio Sogin, società pubblica incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha pubblicato l’elenco con le 67 aree d’Italia idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Tante le proteste e i no che si sono sollevati lungo tutto lo stivale. Per capire meglio di cosa si tratta e quali sono i rischi e le opportunità di questo progetto, ho intervistato Massimo Della Schiava, geologo specializzato in attività di bonifica ed analisi di rischio ambientale e borsista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, con cui ho fatto anche un focus sulla situazione della Toscana. Continua a leggere

La comunicazione della Protezione Civile di Nuoro nell’emergenza Covid-19

Le pagine Facebook delle istituzioni hanno ricoperto un ruolo fondamentale durante il lockdown perché, grazie agli sforzi e alle energie di tanti comunicatori e amministratori, sono diventati il punto di riferimento per i cittadini dove consultare le informazioni ufficiali sull’emergenza e i provvedimenti attivati. Una di queste è certamente la pagina della Protezione Civile del Comune di Nuoro che da marzo è stata quotidianamente aggiornata per offrire un servizio puntuale ai cittadini. Dietro i post e questa pagina c’è Irene Bosu, copy e social media manager, che dopo una lunga esperienza, prima nella comunicazione istituzionale e poi nella comunicazione legata allo storytelling degli eventi culturali più importanti del territorio, è stata catapultata nel sistema di protezione civile e nell’emergenza Covid-19. Continua a leggere

Le previsioni meteo del Consorzio Lamma arrivano in diretta su Facebook

Durante questa quarantena abbiamo imparato ad apprezzare le dirette su Facebook. Abbiamo seguito eventi, interviste, corsi di formazione, concerti ma anche le previsioni meteo. Il Consorzio Lamma, che tra le varie attività che svolge produce le previsioni meteo per la Toscana, ha infatti creato un approfondimento live dedicato proprio alle previsioni meteo. Un filo diretto con i previsori per conoscere la situazione meteo in corso e rispondere alle domande degli utenti. Dirette che ho seguito con molto interesse in questo periodo e ho voluto approfondire questa esperienza con Valentina Grasso del Consorzio Lamma. Continua a leggere

Polizia Locale e Coronavirus, come è cambiata la comunicazione social dei comandi dell’Emilia Romagna

Le polizie locali dell’Emilia Romagna sono sempre attente ai bisogni del cittadino a cui rispondono (anche) sui social con canali aggiornati, una strategia condivisa, informazioni dettagliate sul territorio e tanta empatia. Questa attenzione e cura nella comunicazione si è confermata durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo con post puntuali sui dpcm e le ordinanze, approfondimenti sui controlli in corso e riportando alcune testimonianze dei cittadini. Per capire meglio come si è evoluto il lavoro e l’impegno di questo periodo ho fatto alcune domande all’ispettore capo Michele Scandellari della Polizia Locale di Reno Galliera e all’ispettore Marco Michelini della Polizia Locale di Terre d’Argine. Due realtà che possono sembrare simili, fanno riferimento entrambe ad una unione dei comuni: Reno Galliera che nasce dall’accordo di otto comuni Argelato, Bentivoglio, Castello d’Argile, Castel Maggiore, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale per un bacino di 72mila abitanti e Terre D’Argine che aggrega i quattro comuni di Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera per circa 107mila abitanti ma che hanno fatto scelte strategiche e comunicative diverse. La Polizia Locale di Reno Galliera è attiva su Facebook con una pagina ufficiale del comando e un gruppo, direttamente gestito dall’ispettore Scandellari, nato come test prima dell’apertura della pagina, mentre la Polizia Locale di Terre d’Argine è attiva su Twitter. Le scelte strategiche sono, anche in questa emergenza, seguite dalla Regione Emilia Romagna che monitora gli account delle polizie locali ed è in continuo contatto con i comandi per tenere una linea comune, ad esempio è stata sospesa la campagna #plquotidiana per lasciare spazio alla necessità di informazioni puntuali e attendibili legate al coronavirus. Continua a leggere

Coronavirus: come cambia la comunicazione istituzionale. Intervista a 3 comunicatori

La comunicazione istituzionale sui social network, in questo momento di emergenza, ha un ruolo chiave perché permette a tantissime persone di restare costantemente aggiornate sulle evoluzioni della situazione sia a livello nazionale con le dirette quotidiane del Dipartimento della Protezione che a livello locale grazie al lavoro degli uffici stampa e dei comunicatori pubblici impegnati h24 nell’aggiornamento dei canali degli enti locali con le informazioni ufficiali e le comunicazioni del Sindaco. I piani editoriali e le strategie sono stati completamente stravolti, per questo motivo mi sono rivolta a tre comunicatori pubblici: Pietro Citarella che cura i contenuti del sito web istituzionale e dei canali social ufficiali del Comune di Napoli e coordinatore di PA social Campania, Marieva Favoino, ufficio stampa del Comune di Desio, attivista del progetto di civic hacking Covid19Italia.help e coordinatrice di PA social Lombardia, Federico D’Evangelista, tecnico di protezione civile, social media manager per la Protezione Civile del Comune di Sesto Fiorentino e coordinatore di PA social Toscana,  per capire l’impatto di questi cambiamenti e le soluzioni adottate per far fronte all’emergenza, anche comunicativa, che stiamo vivendo. Continua a leggere

Vaia: una start up per rinascere dopo la tempesta

Giuseppe, Federico e Paolo fondatori della start up Vaia

Ho scoperto i protagonisti di questa intervista per caso, scorrendo un po’ annoiata le Stories di Instagram quando un particolare cubo in legno ha attirato la mia attenzione e ho deciso che dovevo saperne di più. Vaia è una start up creata da un gruppo di ragazzi che, come si legge sul loro sito, sono determinati a rimettere al centro l’ambiente e il territorio. I fondatori sono tre: Federico, Paolo e Giuseppe, ed è proprio quest’ultimo che ci parlerà del loro progetto. Continua a leggere

Twitter, cosa ci combini?

Twitter è il social network dell’immediatezza, della comunicazione in tempo reale in soli 280 caratteri. Uno spazio dove è possibile comunicare con tutti, non soltanto con i propri follower, ma potenzialmente con un pubblico molto ampio grazie all’uso degli hashtag, dei trend topics (i temi più discussi in quel momento su Twitter) e delle menzioni di altri profili e utenti della piattaforma. E se non fosse più così? Continua a leggere

Come ti rilancio online e offline la protezione civile: la best practice di Sesto Fiorentino (FI)

 

Comunicare la protezione civile alla cittadinanza è probabilmente una delle attività più complesse da sviluppare, sia perché ci sono molti luoghi comuni e credenze radicate, sia perché difficilmente riusciamo a convincere le persone a partecipare a incontri dedicati al piano di protezione civile (se non già direttamente coinvolte nel sistema). Per questo diventa fondamentale arrivare alle persone nei luoghi che frequentano maggiormente, se non quotidianamente, come la piazza sia virtuale che reale. Continua a leggere